Riunione dell’Unità di crisi che elabora 5 scenari progressivi. Al Pronto soccorso istituita la “zona sospetti” per i sintomatici
TERAMO – I dati in aumento dell’epidemia hanno indotto la Asl di Teramo a prevedere una nuova organizzazione della macchina sanitaria sul territorio. In tarda mattinata si è infatti riunita l’Unità di crisi e, visto l’aumento dei pazienti positivi che hanno bisogno di terapia intensiva è stata disposta la riapertura della rianimazione Covid al terzo lotto del Mazzini con 6 posti letto.
Contemporaneamente è stata disposta la riapertura anche della Pneumologia Covid, con 12 posti letto di sub intensiva. Al Pronto soccorso è stata chiusa l’osservazione breve (Obi) ed è stata attivata una ulteriore ‘zona sospetti’ che accoglie tutti coloro che hanno sintomi che possono essere riconducibili al Coronavirus.
“In questo momento con la direzione sanitaria – spiega il direttore generale Maurizio Di Giosia – abbiamo predisposto un piano che non prevede la riduzione delle sedute operatorie, comprese quelle aggiuntive per abbattere le liste di attesa”.
La Asl si è dotata di un piano con 5 scenari, a seconda del livello di trasmissione del virus in provincia e della pressione sulle strutture ospedaliere. Solo nell’ultimo scenario è prevista l’attivazione di posti letto negli ospedali periferici che per il momento, dunque, non vengono coinvolti nella gestione della pandemia.